Palazzo Cattaneo, Sala dell´Albero
Via Oscasali 3 - Cremona
Conferenza
Decrescita. Ovvero, la necessità e l´urgenza di un´inversione di tendenza rispetto al modello dominante dello sviluppo e della crescita illimitati
Introduzione: Leone Lisé
Relatore: Maurizio Pallante, consulente del Ministero dell´Ambiente per l´efficienza energetica, principalmente attivo come saggista
La conferenza è organizzata da:
Gruppo di riflessione politica "Il Frantoio", Centro Studi Sinistra Europea, Associazione "Emmanuel Mounier", Circolo "Radici e futuro", Circolo "Giovanni martora", Circolo culturale "A. Ghisleri"
In collaborazione con:
Circolo culturale "AmbienteScienze", Cooperativa "Nonsolonoi", Network Welfareitalia.it
nell´ambito di una serie di incontri sul tema:
"XXI Secolo: Giocare la Carta democratica. Tra Neoliberismo, Populismo, Modernismo e Massimalismo, noi scegliamo la Carta Democratica"
la cittadinanza è invitata
Di fronte alle nuove sfide della tecnologia e dell´ambiente, della "biopolitica" e della "geoeconomia", della globalizzazione e della immigrazione, scegliere, come dice Jacques Maritain in "L´uomo e lo Stato", la carta democratica significa riaprire il confronto sull´idea di persona, al fine di rafforzarne sul piano filosofico, morale e giuridico e sul piano della nostra vita vissuta la centralità, partendo dal riconoscimento del pluralismo delle culture, delle etiche, delle religioni, coniugando laicità e multiculturalismo come interazione tra diversi, costruendo in Italia una nuova idea di cittadinanza e nel mondo una nuova fase di universalizzazione dei diritti.
In una democrazia autentica, sostiene Amartya Sen, è essenziale la discussione pubblica perché la fa funzionare meglio, anche attraverso la critica e la correzione degli errori. Non è una concessione illuminata da parte dei leaders; è piuttosto il fattore che trasforma una scelta in strategia condivisa perché muove e motiva nella società, in ampiezza e profondità, cuori e intelligenze.
All´utilitarismo di Bentham e Stuart Mill ispirati anche dalla famosa formula del filosofo scozzese del Settecento Francis Hutcheson: «La maggiore felicità per il maggior numero di persone possibile», Serge Latouche risponde: «Ma che cosa significa "la maggiore felicità?" Io non ho bisogno della maggiore felicità, ho bisogno della felicità e basta. Essere felici è già sufficiente. Al limite, se anche volessimo parlare di dimensione, si potrebbe dire che non è male neanche una "piccola felicità." Ma in realtà quantificare la felicità è stupido. È evidente che questo atteggiamento apre la porta all´economicizzazione del mondo e all´economicizzazione dello spirito. Per poterla quantificare, la felicità deve essere ridotta al prodotto nazionale lordo, e questo è assurdo, stupido e pericoloso, anche perché gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.»