mi piacerebbe sapere come si fa a capire che è la madre, se non si puo rionoscere che dal colore del velosnorky ha scritto: e mi pare semplicistico dire che una maestra non deve sentirsi serena nell'affidare un bimbo ad una persona solo perchè questa ha il volto coperto...se è la madre il problema non c'è.....a meno che si abbiano dubbi sul fatto che una sia una "buona" madre, ma questo non dipende sicuramente dal suo abbigliamento......e cmq è un altro tipo di discorso.....
Burka
esattamente quello che avrei voluto dire io... solo detto in modo più chiaroProf. Anteguerra ha scritto: ma non dire vaccate.
io ho solo detto che mi sento di giustificare la paura della suddetta madre. ragazzi non siamo davanti a una lapidazione in pubblica piazza o all'espulsione del bambino dalla scuola. è stato più forte l'eco politico rispetto all'evento in sè.
mi spiace che una cosa del genere debba aprire un fiume di luoghi comuni triti e ritriti: "Tolleranza", "accettazione", "confronto tra religioni", "problema della sicurezza", "apocalisse", "morte e distruzione".
Stiamo facendo la stessa operaziojne dei media, considerando questa stronzata successa a scuola come il simbolo della Suprema Difficoltà di Compenetrazione di Culture.
In definitiva sposo Rootsman quando dice che i problemi sono altri, e Cudiel quando dice che la donna potrebbe "cortesemente" evitare, dato che non implica nessuna conseguenza diretta sul piano divino, ma soltanto polverone sul piano popolare.
e invece sì, è quella che ha fatto il nostro sindaco.Prof. Anteguerra ha scritto: quindi la legge ad personam di cudiel non esiste...
questa discussione è in "La città di Cremona" perchè stiamo parlando del provvedimento del sindaco.
e il sindaco ha preso quel provvedimento perchè alcune mamme si sono preoccupate vedendo una donna ben precisa arrivare a scuola col burqa.
cos'è che stiamo facendo?Prof. Anteguerra ha scritto: non stiamo affrontando questi argomenti, ma semplicemente ci stiamo chiedendo se è giusto che tutti coloro che si trovano in italia debbano rispettare le leggi italiane.
anche fosse così, Kappo ha postato molto appropriatamente le leggi _dello_Stato_ che vietano di coprirsi il volto, sarebbe bastato che le solerti mammine si rivolgessero ad un altrettano solerte vigi.. poliziotto municipale per ottenere quella Giustizia a cui noi tutti ambiamo.
Ultima modifica di cudiel il 29/09/2005, 19:53, modificato 1 volta in totale.
Ho letto solo oggi lo scambio di opinioni che c'e' stato in merito alla questione burqa.
Mi sento di appoggiare, anche se con toni meno forti, l'opizione del prof. Secondo me la sostanza e' questa.
L'Italia, a parte alcune particolari situazioni, e' un paese decisamente tollerante, che ha vissuto a piu' battute e vive tuttora notevoli flussi immigratori (sia clandestini che non) e che nel bene e nel male si e' sempre adattato alle varie "fusioni" di culture diverse. E' naturale che ci siano dei contrasti nel momento in cui gli aspetti piu' differenti e contrastanti delle varie culture vengono ad incontrarsi. Pensiamo alla fine degli anni '60 quando in pieno boom economico c'e' stato l'esodo dal Sud di decine di migliaia di famiglie in cerca di fortuna.
E non c'entra un c@xxo il fatto che fossero italiani mentre negli ultimi anni gli immigrati sono albanesi o i marocchini o i senegalesi o cinesi o cingalesi o di chissa' quale altro c@xxo di posto.
Nelle famiglie di "terroni" che arrivavano dal sud, e si trasferivano in citta' come Milano o Torino dove era appena esplosa la cultura della minigonna, le donne vestivano TUTTE rigorosamente di nero e se si vedeva anche solo una caviglia fuori dai sottanoni lunghi fino ai piedi la sera si prendevano delle belle cinghiate. E la maggior parte di queste donne magari pensava pure di meritarsele le cinghiate. E non in nome di chissa' quale religione o "legge", era semplicemente un fatto culturale.
Non c'e' praticamente nulla di diverso da quello che accade qui e ora.
La nostra cultura e quella islamica si stanno gradualmente amalgamando e prima di trovare un giusto equilibrio e' naturale che ci siano dei contrasti.
L'importante e' evitare gli eccessi, sia da una parte che dall'altra. Cosi' come la donna in questione, in quanto residente in Italia, e' OBBLIGATA a rispettare le leggi italiane, e quindi non usare in pubblico il suo c@xxo di burqa, alla stessa maniera noi non dobbiamo essere esageratamente rigorosi o estremamente concessivi.
Sbagliano esattamente alla stessa maniera sia i presidi che vietano di usare il chador a scuola sia quelli che fanno togliere i crocifissi dai muri delle aule. Non e' una questione di "rispetto delle culture", ma l'esatto opposto; e' un voler appiattire e misconoscere le nostre origini e le nostre diversita'. I musulmani che sostengono di ritenersi offesi dal crocifisso sono una minoranza di c°§li°ni che la stampa usa come pretesto per alzare polveroni mediatici... I musulmani non possono rappresentare immagini di Maometto o Allah, il segno della loro fede e della loro cultura e' il chador (il tipico foulard legato in testa), noi, che invece mettiamo crocifissi da tutte le parti, li mettiamo anche nelle aule delle scuole perche', nel bene o nel male, il cristianesimo e' una componente FONDAMENTALE della nostra cultura, e non possiamo metterci le fette di salame sugli occhi e far finta di niente.
Chiudo qui che ho scritto un mezzo papiro, spero di non scatenare polemiche inutili, ho semplicemente voluto esprimere il mio punto di vista.
Mi sento di appoggiare, anche se con toni meno forti, l'opizione del prof. Secondo me la sostanza e' questa.
L'Italia, a parte alcune particolari situazioni, e' un paese decisamente tollerante, che ha vissuto a piu' battute e vive tuttora notevoli flussi immigratori (sia clandestini che non) e che nel bene e nel male si e' sempre adattato alle varie "fusioni" di culture diverse. E' naturale che ci siano dei contrasti nel momento in cui gli aspetti piu' differenti e contrastanti delle varie culture vengono ad incontrarsi. Pensiamo alla fine degli anni '60 quando in pieno boom economico c'e' stato l'esodo dal Sud di decine di migliaia di famiglie in cerca di fortuna.
E non c'entra un c@xxo il fatto che fossero italiani mentre negli ultimi anni gli immigrati sono albanesi o i marocchini o i senegalesi o cinesi o cingalesi o di chissa' quale altro c@xxo di posto.
Nelle famiglie di "terroni" che arrivavano dal sud, e si trasferivano in citta' come Milano o Torino dove era appena esplosa la cultura della minigonna, le donne vestivano TUTTE rigorosamente di nero e se si vedeva anche solo una caviglia fuori dai sottanoni lunghi fino ai piedi la sera si prendevano delle belle cinghiate. E la maggior parte di queste donne magari pensava pure di meritarsele le cinghiate. E non in nome di chissa' quale religione o "legge", era semplicemente un fatto culturale.
Non c'e' praticamente nulla di diverso da quello che accade qui e ora.
La nostra cultura e quella islamica si stanno gradualmente amalgamando e prima di trovare un giusto equilibrio e' naturale che ci siano dei contrasti.
L'importante e' evitare gli eccessi, sia da una parte che dall'altra. Cosi' come la donna in questione, in quanto residente in Italia, e' OBBLIGATA a rispettare le leggi italiane, e quindi non usare in pubblico il suo c@xxo di burqa, alla stessa maniera noi non dobbiamo essere esageratamente rigorosi o estremamente concessivi.
Sbagliano esattamente alla stessa maniera sia i presidi che vietano di usare il chador a scuola sia quelli che fanno togliere i crocifissi dai muri delle aule. Non e' una questione di "rispetto delle culture", ma l'esatto opposto; e' un voler appiattire e misconoscere le nostre origini e le nostre diversita'. I musulmani che sostengono di ritenersi offesi dal crocifisso sono una minoranza di c°§li°ni che la stampa usa come pretesto per alzare polveroni mediatici... I musulmani non possono rappresentare immagini di Maometto o Allah, il segno della loro fede e della loro cultura e' il chador (il tipico foulard legato in testa), noi, che invece mettiamo crocifissi da tutte le parti, li mettiamo anche nelle aule delle scuole perche', nel bene o nel male, il cristianesimo e' una componente FONDAMENTALE della nostra cultura, e non possiamo metterci le fette di salame sugli occhi e far finta di niente.
Chiudo qui che ho scritto un mezzo papiro, spero di non scatenare polemiche inutili, ho semplicemente voluto esprimere il mio punto di vista.
Scusate ma mi sono eclissato per un po' a causa di follie varie.
Comunque chi ha detto che nei luoghi pubblici bisogna essere sempre riconoscibili?
Chi s'è inventato sta massima?
Comunque chi ha detto che nei luoghi pubblici bisogna essere sempre riconoscibili?
Chi s'è inventato sta massima?
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Propongo che in tutta la provincia di CR, nelle aule delle scuole vengano appesi dei salami al posto del crocifisso...
Anarchiste, un po' più indietro trovi il mio post con gli estremi delle leggi italiane che parlano di 'sta cosa....
Anarchiste, un po' più indietro trovi il mio post con gli estremi delle leggi italiane che parlano di 'sta cosa....
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
Considerando i periodi, due leggi fasciste per antonomasia.Regio decreto 18 giugno 1931, n. 773
(in Suppl. ordinario alla Gazz. Uff., 26 giugno, n. 146). –
Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (1).
e
LEGGE 22 MAGGIO 1975, n. 152 (GU n. 136 del 24/05/1975)
DISPOSIZIONI A TUTELA DELL'ORDINE PUBBLICO.
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Non ho fatto storia all'università, però mi pare di ricordare che nel 1975 non ci fosse il fascismo in Italia.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
1975: fascismo ideologico, gladio, cia, sisde, sismi, ecc...erano norme serventi allo stato repressivo..ferro ha scritto: Non ho fatto storia all'università, però mi pare di ricordare che nel 1975 non ci fosse il fascismo in Italia.
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eh si chi l'ha detto che bisogna essere sempre riconoscibili?
in alcune occasioni mi è capitato di non esserlo per evitare sorprese future e sinceramente vi dico che mi sta sulle palle essere ripreso ed essere riconosciuto.....
e il discorso "se uno non vuol farsi riconoscere è perchè non ha la coscienza a posto.." non tiene;
qualcuno di voi mi conosce e sfido chiunque a dire che io sia un delinquente,o un poco di buono,
il fatto è che le leggi non sono uguali per tutti.................
forse non mi sono spiegato,però io ho gia provato la sensazione di sentirmi completamente indifeso e in balia degli eventi:genova 2001.
e non avevo ne derubato una vecchietta,ne distrutto macchine o vetrine,ma vaglielo a spiegare agli uomini in divisa........ho veramente avuto paura..da un momento all'altro potevo finire pestato e a chi mi potevo rivolgere?alle forze dell' ordine?è brutto sapete...
quindi non mi fido:il discorso che tutti devono essere riconoscibili può essere giusto nel mondo delle favole, altrimenti è meglio seguire l'istinto di sopravvivenza.........................
in alcune occasioni mi è capitato di non esserlo per evitare sorprese future e sinceramente vi dico che mi sta sulle palle essere ripreso ed essere riconosciuto.....
e il discorso "se uno non vuol farsi riconoscere è perchè non ha la coscienza a posto.." non tiene;
qualcuno di voi mi conosce e sfido chiunque a dire che io sia un delinquente,o un poco di buono,
il fatto è che le leggi non sono uguali per tutti.................
forse non mi sono spiegato,però io ho gia provato la sensazione di sentirmi completamente indifeso e in balia degli eventi:genova 2001.
e non avevo ne derubato una vecchietta,ne distrutto macchine o vetrine,ma vaglielo a spiegare agli uomini in divisa........ho veramente avuto paura..da un momento all'altro potevo finire pestato e a chi mi potevo rivolgere?alle forze dell' ordine?è brutto sapete...
quindi non mi fido:il discorso che tutti devono essere riconoscibili può essere giusto nel mondo delle favole, altrimenti è meglio seguire l'istinto di sopravvivenza.........................
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- Maestro
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citazione dai sanguemisto
"...lascia che sia cane contro cane quando il cane è della polizia..."

A.C.A.B. 
"...lascia che sia cane contro cane quando il cane è della polizia..."




Visto che siamo in tema sbrrri e repressione, la dedico a McA:
"Una polizia dove non ci siano delitti da scoprire e delinquenti da arrestare, inventerà i delitti e delinquenti, o cesserà di esistere." Errico Malatesta
"Sarà una risata che vi seppelirà"
"Una polizia dove non ci siano delitti da scoprire e delinquenti da arrestare, inventerà i delitti e delinquenti, o cesserà di esistere." Errico Malatesta


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rootsman ha scritto: citazione dai sanguemisto
"...lascia che sia cane contro cane quando il cane è della polizia..."![]()
A.C.A.B.
![]()

".....ma no, loro sono qui per proteggerci...."
"....già...e da loro a noi chi ci protegge?..."
tratto da La Haine/ L'odio
e siccome si tratta di un film lo riscrivo nel topic giusto....

......anche se non sono sicura se è detta esattamente così........McA?
Ultima modifica di snorky il 03/10/2005, 18:14, modificato 1 volta in totale.
...and if your doorbell rings and nobody's there,that was no Martian....it's Halloween.
A questo punto, dopo essermi lasciato andare in inneggiamenti/vaneggiamenti effimeri, bisogna arrivare ad un mio punto di vista, prettamente personale, che definisca la situazione della donna musulmana che indossa questo maledetto burqa.
Esiste un dato oggettivo: ci sono donne, anche nell'Islam moderato, che non vogliono togliersi il burqa. Un sacco obiettivamente orribile, per noi, per loro, invece, è una protezione.
Rapportiamoci al presente, una bambina italiana a 5-6 anni mette generalmente le scarpe della mamma per proiettare la sua "tendenza naturale" nel futuro, quando diventerà una donna matura. La sua coetanea musulmana prende il burqa della madre e lo indossa! Tradizionalmente esso simbolegga la sua difesa dal mondo maschile (il burqa infatti rappresenta quella tenda - di cui ora mi sfugge il nome - che v'era, e c'è ancora, fra l'harem, che apparteneva alle donne, e l'universo maschile). In quel tipo di cultura la donna vuole controllare la casa, di cui è regina e ha la cassa, l'impegno familiare quotidiano. Vogliamo abolire quel tipo di valori a "casa nostra"? Secondo me è un grande errore.
La libertà per altri ha, probabilmente, un valore diverso. Forse faremmo meglio ad occuparci di centinaia di donne che sono costrette a prostituirsi sulle nostre strade e non riescono a fuggire da questa trappola, a donne in carriera che sacrificano i figli per il successo, a donne che, fraintendendo l'emancipazione, vogliono comportarsi come gli uomini e dimenticano che la vera emancipazione è nel sentirsi donna a 360° senza alcun vizio, moda, repressione. Vorrei tanto che le donne di oggi, anziché essere ciò che dicono loro di essere, tornassero ad essere madri (badate bene, non mogli sguattere, sottomesse al marito, lungi da me un stronzata simile)!
Personalmente la penso così...poi ovviamente v'è chi considera un territorio limitato da confini "casa propria" imponendo regole spesso arbitrarie e che anziché lasciar crescere opprimono le attitudini naturali di ciascuno...
Spero di non essere risultato pesante...e mi scuso se qualcuno si è tediato per il mio intervento.
Buona notte.
Esiste un dato oggettivo: ci sono donne, anche nell'Islam moderato, che non vogliono togliersi il burqa. Un sacco obiettivamente orribile, per noi, per loro, invece, è una protezione.
Rapportiamoci al presente, una bambina italiana a 5-6 anni mette generalmente le scarpe della mamma per proiettare la sua "tendenza naturale" nel futuro, quando diventerà una donna matura. La sua coetanea musulmana prende il burqa della madre e lo indossa! Tradizionalmente esso simbolegga la sua difesa dal mondo maschile (il burqa infatti rappresenta quella tenda - di cui ora mi sfugge il nome - che v'era, e c'è ancora, fra l'harem, che apparteneva alle donne, e l'universo maschile). In quel tipo di cultura la donna vuole controllare la casa, di cui è regina e ha la cassa, l'impegno familiare quotidiano. Vogliamo abolire quel tipo di valori a "casa nostra"? Secondo me è un grande errore.
La libertà per altri ha, probabilmente, un valore diverso. Forse faremmo meglio ad occuparci di centinaia di donne che sono costrette a prostituirsi sulle nostre strade e non riescono a fuggire da questa trappola, a donne in carriera che sacrificano i figli per il successo, a donne che, fraintendendo l'emancipazione, vogliono comportarsi come gli uomini e dimenticano che la vera emancipazione è nel sentirsi donna a 360° senza alcun vizio, moda, repressione. Vorrei tanto che le donne di oggi, anziché essere ciò che dicono loro di essere, tornassero ad essere madri (badate bene, non mogli sguattere, sottomesse al marito, lungi da me un stronzata simile)!
Personalmente la penso così...poi ovviamente v'è chi considera un territorio limitato da confini "casa propria" imponendo regole spesso arbitrarie e che anziché lasciar crescere opprimono le attitudini naturali di ciascuno...
Spero di non essere risultato pesante...e mi scuso se qualcuno si è tediato per il mio intervento.
Buona notte.
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- Località: Cremona
- Ringraziato: 4 volte
Oggi "La Provincia" che parla dell'ex moglie dell'imam, denunciata da un'altra madre perché, indossando il burqa, ha accompagnato la figlia all'asilo.
In questa sede non commento, mi limito a darvi l'input.
In questa sede non commento, mi limito a darvi l'input.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
ma insomma, la famosa ordinanza del sindaco da cui è nata la discussione, dov'è?
io mi ricordo che all'epoca avevo cercato tra le google news e avevo pescato la notizia ansa, dandogli credito.
ora non ne trovo più traccia ché le notizie "vecchie" spariscono.
commento l'articolo della provincia sottolineando le parole eccessivo allarmismo e
Dal 26 settembre, la moglie dell’imam denunciata perché indossa il burqa, è rimasta alla larga sia dall’asilo sia dal palazzo di giustizia.
già, è sicuramente a casa a riporre fiducia nelle istituzioni italiane,adesso la mamma denunciante è più tranquilla, scommetto.
io mi ricordo che all'epoca avevo cercato tra le google news e avevo pescato la notizia ansa, dandogli credito.
ora non ne trovo più traccia ché le notizie "vecchie" spariscono.
commento l'articolo della provincia sottolineando le parole eccessivo allarmismo e
Dal 26 settembre, la moglie dell’imam denunciata perché indossa il burqa, è rimasta alla larga sia dall’asilo sia dal palazzo di giustizia.
già, è sicuramente a casa a riporre fiducia nelle istituzioni italiane,adesso la mamma denunciante è più tranquilla, scommetto.
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- Iscritto il: 03/12/2004, 7:18
Nelle aule dei tribunali, se non erro, campeggia la scritta "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI"....
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
Eh ma il concetto di uguaglianza è un concetto molto ampio. "La legge è uguale per tutti" sottende un principio del costituzionalismo moderno che dice "Non v'è maggiore ingiustizia nel trattare egualmente individui diseguali". La legge deve quindi aderire all'esigenza di ogni soggetto che compare innanzi ad un giudice e colmare le mancanze in modo che i soggetti imputati alla risoluzione di una vertenza siano uguali.Kappo ha scritto: Nelle aule dei tribunali, se non erro, campeggia la scritta "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI"....
Hanno fatto tutti i patti possibili ed immaginabili per ingraziarsi i fedeli di ogni fronte, e non vengono incontro a delle donne che vogliono tenere in testa un sacco? Ma per favore...
...se la legge è uguale per tutti poi, perché lasciano i crocifissi nei pubblici uffici?
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- Iscritto il: 17/06/2005, 14:14
Ieri ho sentito al tg3 che l'imman ha dato il permesso alla moglie di non indossare più il burqa per evitarle altri problemi visto che ne hanno già di seri e gravi.
La maestra della scuola del figlio ha dichiarato che cmq quando andava a prendere il figlio a scuola si alzava il velo per farsi riconoscere e quindi non c'era bisogno di prendere questo tipo di provvedimento così estremo.....
Ora la donna dopo essere stata denunciata si rifiuta di uscire di casa perchè spaventata.......
Avrei voglia di stringere la mano alla donna/madre che l'ha denunciata e dirle: Brava.sei davvero un grande esempio di solidarietà femminile.....
Spero che almeno la donna che l'ha denunciata sia cornuta.
La maestra della scuola del figlio ha dichiarato che cmq quando andava a prendere il figlio a scuola si alzava il velo per farsi riconoscere e quindi non c'era bisogno di prendere questo tipo di provvedimento così estremo.....
Ora la donna dopo essere stata denunciata si rifiuta di uscire di casa perchè spaventata.......
Avrei voglia di stringere la mano alla donna/madre che l'ha denunciata e dirle: Brava.sei davvero un grande esempio di solidarietà femminile.....
Spero che almeno la donna che l'ha denunciata sia cornuta.
...and if your doorbell rings and nobody's there,that was no Martian....it's Halloween.