COMANDANTE

Dal greco = spazio aperto

Moderatore: .ferro

bonvo

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ieri su history channell mi sono goduto un ottimo documentario sul comandante,due ore filate....fantastico.
poveraccio,nessuna delle sue idee ha funzionato,ha abbandonato moglie e figli per il suo ideale socialista per andare in bolivia a crepare come un cane........ :'(
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Jack Starks
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Alla fine mi sono deciso ad intervenire in questo thread ringrazio Red Grey Army che lo ha creato. Affrontare l’argomento non è per me cosa facile, temo di essere patetico, ma questo personaggio ha decisamente influito sulla mia esistenza. Vado.
Non mi sono avvicinato al Comandante per motivi politici, ma spinto dalla curiosità. Mi chiedevo il perché di tutte quelle magliette e quelle bandiere, che nella maggior parte dei casi erano indossate da personaggi che blateravano cazzate senza senso, che mi parlavano di rivoluzioni, poi salivano sulle loro belle auto e andavano a casa a vedersi la TV satellitare e mi chiedevo, possibile che sto Comandante sia l’idolo di sti c°§li°ni.
Ho cominciato ad informarmi, a leggere un po’ di tutto, fino a quando, non soddisfatto, mi sono imbattuto nel libro capolavoro di Paco Ignacio Taibo II che probabilmente molti di voi avranno letto.  Ecco, li ho conosciuto il Comandante e con lui ho fatto la rivoluzione. Innamorato e spinto dall’entusiasmo mi sono diretto a Cuba, non per andare a puttane ne tantomeno a Varadero, ma per tastare con mano il popolo cubano, nelle campagne al sud a Santiago dove la mano di Fidel è meno presente. Li ho capito ancora meglio questo uomo il Che e quanto il popolo che lui ha liberato lo rimpianga quotidianamente. Il Comandante vive in ognuno di loro , Fidel, no!
Ora concludo per non annoiarvi anche se ne avrei ancora di cosa da dire. Comunque, non guardo al Che per i suoi ideali politici, ma per l’uomo che era e per le tre virtù che mi ha insegnato, coraggio, coerenza e solidarietà..
Non ho mai indossato la sua maglietta, non me lo posso permettere, non ne sono all’altezza, ma un’occhiata al quadro ce la do ogni giorno quando trono a casa dal lavoro.
Ernesto Guevara ha condizionato la mia vita e si ripresenta in molte delle scelte che faccio. Non lo vivo come una religione poiché lui è realmente vissuto.
Non per quello di cui ha parlato, ma per quello che ha fatto e il Rispetto che si è guadagnato
Non per politica, ne per qualsivoglia altro motivo, ideale o sociale, e con la certezza di essere patetico, dalle pagine virtuali di questo forum, io rendo i miei omaggi, con il massimo rispetto….HASTA SIEMPRE COMANDANTE! 
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baol
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ho avuto la fortuna di sentire alberto granado parlare in piazza della sua amicizia con il che.

poi (un paio di giorni dopo) ho anche cenato con lui.
eravamo una trentina di persone tutte allo stesso tavolo.
prima di mangiare alberto ha fatto un breve discorsetto...il riassunto poteva essere un "la rivoluzione vive e buon appetito", nulla di troppo politico.
ha concluso chiamandoci "amigos"
il traduttore ha aggiunto "beh, amigos... Y COMPANEROS"
alberto ha replicato (traduco): "amigos...perchè l'amicizia è la cosa più importante"

ora,
quest'uomo è l'amico del che per antonomasia.
ho sentito nelle sue parole e nei suoi racconti una emozione fortissima.
lasciamo perdere l'emozione che posso aver provato io (tanta, tanta, tanta)
LUI era emozionato nel ricordare un amico scomparso 40 anni prima.

ora,
io potrei non sapere nulla del che..
cosa ha fatto o detto o pensato.
ma sicuramente una persona che lascia un segno così forte in un amico, deve essere stato un uomo eccezionale..

questo per me vale più di tutto.
...it's only your mind, you know...

L'uomo capisce tutto.
Tranne le cose perfettamente semplici.

errare è umano, correggere lecito, cliccare invia prima d’aver ricontrollato è ma porca tr°i@ che figura di m.rd@.
GuyFawkes

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Operaio si impicca al lavoro: troppe spese
Non sapeva come pagare il mutuo dopo che la moglie, precaria, aveva perso il lavoro

MACERATA - Aveva 43 anni, e oggi, schiacciato dalla preoccupazione per non poter far fronte alla prossima rata del mutuo contratto per l'acquisto della casa, si è tolto la vita impiccandosi in uno stanzino dell'azienda per la quale lavorava come operaio, la «Meloni» in contrada Rancia di Tolentino (Macerata). L'uomo, residente a Pollenza con la moglie e un figlio di sei anni, aveva acquistato un appartamento in una palazzina in cui abitano anche i suoceri. Con il suo lavoro stabile e con quanto guadagnava la moglie, assunta con un contratto precario, finora era riuscito a far fronte a tutti gli impegni economici.
Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra...
ne sei ancora convinto Jaco?
è una cosa orrenda... sono rimasto senza parole....

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Giusé, che facciamo qui? Torni tu?
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reeebs
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Jack Starks ha scritto: Mi chiedevo il perché di tutte quelle magliette e quelle bandiere, che nella maggior parte dei casi erano indossate da personaggi che blateravano cazzate senza senso, che mi parlavano di rivoluzioni, poi salivano sulle loro belle auto e andavano a casa a vedersi la TV satellitare e mi chiedevo, possibile che sto Comandante sia l’idolo di sti c°§li°ni.
[OT]
il fatto che uno abbia un abbonamento a SKY o una bella auto deve NECESSARIAMENTE significare che non abbia una testa e un cuore per abbracciare ideali come uguaglianza, rispetto, equità sociale, onestà, buon senso?
e per citare anche le tue note finali, avere SKY e una bella auto è PER FORZA in contrasto con coraggio, coerenza e solidarietà?
io non ho SKY e neanche una bella auto, perchè non me li posso permettere.
mica perchè mi fanno schifo.
(oddio, SKY non lo userei neanche perchè sono sempre fuori la sera per vedere gli amici, ma il discorso fila lo stesso)
lo stereotipo di una sinistra per forza povera è il trabocchetto bieco e sordido che la borghesia bigotta e reazionaria ha inventato per pararsi il çul° e chiudere i discorsi senza doverli affrontare sul campo.
sono comunista, mica francescano.
non devo per forza stare male per avere a cuore la condizione di chi sta peggio di me, per volere una sanità e un'istruzione che siano pubbliche e garantite a tutti.
non è che credo che i più ricchi debbano pagare più tasse dei più poveri perchè sono povero - lo penserei anche se fossi ricco.
non credo che volere un mondo migliore e più equilibrato, con una ricchezza più equamente distribuita, e un sistema economico che tuteli maggiormente gli strati deboli, sia una caratteristica che abiti necessariamente e solo nel cuore di chi trova una convenienza personale in tutto questo.
io credo che il buon senso e la sensibilità sociale siano parte dell'anima e del carattere di tutti, c'è chi ce li ha maggiormente e chi no.
sarebbe come dire che per essere intelligente devi essere ricco. oppure povero.
io credo che se guevara fosse stato un rampollo di una famiglia miliardaria sarebbe diventato lo stesso il "che".
e che se previti e schifani fossero stati degli umili operai da catena di montaggio sarebbero comunque  degli uomini biechi e "piccoli", nè più nè meno di quello che sono adesso.
la sinistra è (era...) un insieme di idee e di ideali, il conto in banca di chi li sente proprii non credo importi.
è ora di finirla con questa menata.
e anche col dire "la sinistra" parlando di prodi e della bindi.
e di dire "comunisti" a mastella e a d'alema e a rutelli.
io ho una punto, se tra dieci anni mi potrò permettere un'audi lavorando il giusto e pagando le mie belle tasse (cosa che dovremmo fare tutti, proprio perchè è la "nostra" parte di partecipazione solidale verso gli strati della comunità che hanno meno di noi, così come in caso noi attingeremo da questo "fondo" virtuale e ultrasemplificato creato anche dalla ricchezza di chi sta sopra di noi) se tra dieci anni mi potrò permettere un'audi -dicevo- stai tranquillo che me la prenderò.
continuando ad avere le magliette di ernesto.
continuando a votare comunista.
continuando a credere in una serie di valori che sono sensibili verso gli strati deboli, ma certamente non obbligano alla povertà e all'indigenza.
credo che onestà e coerenza siano le basi, per il resto ripeto credo ci si stia confondendo coi francescani.
come se vincendo una lotteria si dovesse per forza diventare quello che non si era fino al momento dell'estrazione.
e alle volte farcela in maniera onesta e nel rispetto delle regole e degli altri è la propria personale vincita alla lotteria. solo che la soddisfazione è più grande.
poi, di "meschini" e "qualunquisti" e "banderuole" e "voltagabbana" è pieno il mondo.
giocoforza, li puoi trovare in ogni strato sociale, con indosso qualsiasi tipo di maglietta, all'interno di qualsiasi partito o circolo o azienda o associazione.
attenzione però: maglietta di ernesto + bella macchina = "troppo comoda così, bello" è davvero un'equazione sbagliata a prescindere. è scorretta da un punto di vista morale.
come se dicessi che tutti quelli con la cravatta sono dei borghesi reazionari e bigotti.
o che quelli rasati a cranio sono dei nazifascisti.
o che quelli coi capelli lunghi sono dei tossici.
mi sono davvero stracciato i maroni, di questa cosa che anche se non sai un c@xxo di me e di come la penso ti permetti di guardare se sono coerenti e "ci stanno" la mia maglietta e le mie scarpe con la mia automobile o la mia casa.
la cosa più geniale che ha fatto il diavolo è farci credere che non esiste, tipo.
la cosa più geniale che ha fatto il capitalismo è farci credere che il comunista è cattivo, mangia i bambini, e sta bene solo se sta male, con un lavoro umile e mal retribuito, e un livello di istruzione da terza media.
se invece sta bene, non è un comunista, ma uno che "fa finta" di essere comunista perchè è "di moda" e in realtà non gliene frega un c@xxo se non di se stesso e della sua fetta di agio e di lusso.
mavaffanculo, ma fi§@! ... e che due c°§li°ni
[/OT]
non sarei niente, senza i miei occhiali da sole 8)
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RED GREY ARMY
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reeebs ha scritto:
io credo che se guevara fosse stato un rampollo di una famiglia miliardaria sarebbe diventato lo stesso il "che".
infatti era figlio di una famiglia borghese
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Jack Starks
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reeebs ha scritto: io credo che se guevara fosse stato un rampollo di una famiglia miliardaria sarebbe diventato lo stesso il "che".

continuando ad avere le magliette di ernesto.
continuando a votare comunista.
continuando a credere in una serie di valori che sono sensibili verso gli strati deboli, ma certamente non obbligano alla povertà e all'indigenza.
credo che onestà e coerenza siano le basi, per il resto ripeto credo ci si stia confondendo coi francescani.

mavaffanculo, ma fi§@! ... e che due c°§li°ni
Rispondo a reeebs partendo da questa definizione.

Per comunismo si intende in primo luogo una realtà sociale che presuppone la comunanza dei beni di produzione a cui si accompagna l'assenza dello stato.

Come ho spiegato nel mio post, mi sono innamorato del Che per la sua coerenza, che al giorno d’oggi è una virtù introvabile. Come ti fa giustamente notare RED GREY ARMY, Ernesto Guevara apparteneva ad una famiglia borghese e come ogni famiglia borghese che si rispetti, anche in Argentina, il Che avrebbe fatto il medico, cosa che per altro ha fatto, ma non in un ospedale attrezzato, semmai in uno da campo, tra i suoi compagni sulla Sierra Maestra.
Ed è per questo che lo stimo, egli ha seguito i suoi ideali abbandonando il suo promesso futuro agiato, per inseguire il suo sogno racchiuso nella prima definizione all’inizio del mio post.
Ritengo la TV via cavo, una scelta classista e per tanto in contrasto con il pensiero comunista. Esiste una TV di stato, uguale per tutti. Sull’automobile invece faccio una precisazione.
Se ti guadagni i bei soldini e ti compri una bella automobile, mi sta bene, ma se hai vent’anni con la bocca che puzza ancora di latte, vai a fare il comunista con tanto di bandiera rossa e maglietta del Che e poi finita la giornata ti infili nella tua bella automobile che magari ti ha regalato papi perchè ancora studi e te ne torni nella tua casetta di marzapane, concedimelo, sei in contraddizione. Tutto qui.

Per quanto riguarda la maglietta, ora non ricordo quale comico lo ha detto e i comici in Italia sono più credibili dei politici…“la maglietta che indossi è importante, parla di te,” è un monitor acceso che dice; io sto con Emergency, io ascolto i Metallica, io sono un coglione e indosso Baci e Abbracci ecc, la maglietta del Che, il RIVOLUZIONARIO, è troppo pesante, vederla indosso ad un figlio di papà a bordo di un Suv mi da fastidio, che ce voi fà.
Non credo di aver detto che un comunista debba esser un francescano e non lo penso affatto, ti sei arrabbiato con me per cose che non ho detto, solo ritengo e ribadisco che chi si dichiara comunista, debba in qualche modo cercare di seguire i dettami che tale dottrina impone, altrimenti risulterebbe come uno che dice di essere Superman, ma non sa volare.
Ranca

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Secondo me è veramente eccessivo parlare di "dottrina", così come condannare la TV "non di stato".

La dottrina comunista, in quanto perseguimento di un'ideale di socialismo Marxista ha fallito praticamente ovunque.

Essere "comunista" in Italia, secondo me, e' esattamente quello che ha scritto Reeebs
reeebs ha scritto: abbracciare ideali come uguaglianza, rispetto, equità sociale, onestà, buon senso
[...]
avere a cuore la condizione di chi sta peggio di me, per volere una sanità e un'istruzione che siano pubbliche e garantite a tutti.
[...]
una ricchezza più equamente distribuita, e un sistema economico che tuteli maggiormente gli strati deboli
Poi sto bene io che non so un c@xxo, che nella maggior parte dei casi me ne sbatto i c°§li°ni di che maglietta ti metti per andare in Tisa o al Kavarna, che ho un debito di 75.000 euri con una banca, che me ne fotto allegramente di chi predica bene e razzola male e che ho una maglietta rossa che invece della faccia del Che ha sopra la faccia di Mangoni.
Ultima modifica di Ranca il 19/10/2007, 9:07, modificato 1 volta in totale.
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reeebs
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mi sono spiegato male, probablmente.
e me ne scuso.
non mi sono arrabbiato con nessuno, ho preso spunto da una frase per dire che l'idea diffusa del comunista francescano povero e indigente e' moralmente meschina e mi sono rotto i c°§li°ni di questa cosa.
quoto poi ranca, per due cose:
1) il comunismo non e' una dottrina - e quando lo diventa, si e' gia' tradito da solo
2) io forse (probabilmente) non sono comunista, ma per semplificare diciamo cosi'... in realta' sarebbe piu' corretto dire che mi riconosco nella storia e negli ideali del rimpianto PCI, in ITALIA, che muovendosi sempre all'interno della democrazia ha portato avanti le battaglie politiche e sociali che riconosco vicine quando non perfettamente aderenti al mio sentire.
diciamo che se ci fosse ancora il PCI, sarei un comunista in quanto aderente al partito comunista italiano.
in italia spesso certi termini vanno un pochino contestualizzati: anche il partito socialista italiano non e' che abbia molto da spartire col socialismo propriamente detto, o sbaglio?
nel mondo essere socialisti vuol dire una cosa, in italia no, a partire da craxi per arrivare addirittura ad un partito "socialista" che si schiera nel centro-destra.
bene, nel mondo essere comunisti ha un significato, in italia invece ci sono delle differenze, e io sto in quelle differenze.
se poi ti fa schifo se tuo papa' ti regala una macchina bella, digli di regalarla a me.
voto comunista (faccio quello che posso, diciamo...) ma non sono mica scemo!
o forse dovrei dire "no grazie, sono comunista quindi non posso accettare"?
e' questa idea malsana che volevo combattere, tutto qua
PS. scusate l'uso degli apostrofi in luogo delle lettere accentate ma sto scrivendo con una tastiera senza lettere accentate...
non sarei niente, senza i miei occhiali da sole 8)
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andy b
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accettala pure l'auto di lusso in regalo ma che sia di una marca italiana!
T.V.Andy B. - Godi baby,godi. non c'è più ma lo amo lo stesso