la solitudine

Dal greco = spazio aperto

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stella
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..non pensate sia il male del nostro tempo?
vite così piene..eppure così vuote.
tanti conoscenti, pochissimi amici.
tanto egoismo, poco altruismo.
C'è gente che va fuori di testa, e si aggrappa alle persone in maniera tragicomica.
c'è gente che va fuori di testa, a furia di parlare solo con sè stessa.
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jami
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ne resterai insoddisfatta
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stella
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jami ha scritto: ne resterai insoddisfatta
eh? ???
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sienanza
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stella ha scritto:..non pensate sia il male del nostro tempo?
Non penso sia un male assoluto. A volte la solitudine serve. Ci sono persone che isolandosi ritrovano equilibrio, è capitato anche a me.

IMHO, la freddezza dei rapporti sociali e interpersonali è un male maggiore, visto che può condurre a situazioni di solitudine indesiderate e dolorose.
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Q
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stella ha scritto: C'è gente che va fuori di testa, e si aggrappa alle persone in maniera tragicomica.
c'è gente che va fuori di testa, a furia di parlare solo con sè stessa.
penso che la vera difficoltà dei nostri tempi risieda nell'accettazione della solitudine.
la gente oggi è terrorizzata all'idea di restare sola, come ben sintetizzi nelle frasi che ho citato, ma la solitudine c'è sempre stata, in misura ben superiore ad oggi, e non è mai stata vissuta così male.
la paura odierna della solitudine la paragono alla depressione di taluni super-ricchi che, rendendosi conto che soffrono nonostante i soldi di cui dispongono, cadono in una disperazione inspiegabile agli occhi dei meno abbienti.
allo stesso modo oggi essere soli è inaccettabile, dal momento che chiunque può avere contatti con chiunque con poco sforzo.

personalmente: durante l'adolescenza mi sono convinto che mi piacesse star solo, ed era vero, ma solo in parte, come reazione ad una famiglia numerosa, ora mi rendo conto che preferisco di gran lunga la compagnia, anche se ovviamente non di chiunque.
Prega perché la tua solitudine ti spinga a cercare qualcosa per cui vale la pena vivere, e grande abbastanza in nome del quale morire
Dag Hammarskjöld
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Primo Moroni
Ranca

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Boh, io nella mia enorme solitudine ci sto bene.

Dice bene Sienanza, e' un male terribilela solitudine indesiderata, quella che ti spinge a tentare di allacciare rapporti interpersonali "disperati".

Io vedo la solitudine come uno scudo verso l'esterno. Tra il me stesso che si relaziona con l'esterno e il mio ego piu' interiore ho eretto un muro fatto di solitudine e di silenzi che mi protegge e mi difende.

E' uno spazio nel quale ho la facolta' di immergermi totalmente ed annegare in un mare di nulla tutte le preoccupazioni e gli scazzi quotidiani, tutte quelle cose che non sono sufficientemente imporrtanti per un'attenta riflessione, ma che se non vengono soffocate fanno un gran baccano nella testa.
Landrew

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...è stupendo conquistare la certezza che la solitudine è un valore...
dice bene il menestrello che cantava questi versi, ci sono stato bene nella mia solitudine, mi ha vestito di nuovo e mi ha tirato fuori da parecchie complicazioni, nella solitudine mi sono visto da fuori e mi sono ridefinito, ritrovandomi nuovo (talvolta).
ora però sono affamato di altro, altro da dare e da condividere con qualcuno e fortunatamente ne ho la possibilità.

Alla fine, credo che siamo tutti animali sociali e la solitudine assoluta non fa per nessuno di noi.
Prof._Anteguerra

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Esatto. Credo che l'importante sia essere in grado di trasformare la solitudine in una situazione vantaggiosa per rimettersi in equilibrio con se stessi. La qual cosa è la condizione necessaria e sufficiente per vivere bene a contatto con altre persone (massa o individui).
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Vitellozzo
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Attenzione: perchè nella solitudine ogni preoccupazione si amplifica, e spesso nascono dei veri e propri mostri.
Prof._Anteguerra

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Dipende se si riesce a rimanere padroni della situazione, come pare che riesca a fare Ranca.
Landrew

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Vitellozzo ha scritto: Attenzione: perchè nella solitudine ogni preoccupazione si amplifica, e spesso nascono dei veri e propri mostri.
infatti ho detto che la solitudine assoluta non fa per nessuno di noi, persino tu o asceta talvolta ti accompagni a tale Giovanni Bodini, beneficenza o penitenza?
Landrew

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Prof. Anteguerra ha scritto: Dipende se si riesce a rimanere padroni della situazione, come pare che riesca a fare Ranca.
Alla fine, da soli sul proprio eremo si può anche avere una migliore visione di insieme, dall'alto si potrebbe dire, ma andando troppo in alto si finisce per parlare da soli o con gli uccelli e questo non è sintomo di equilibrio, ecco perchè la solitudine va presa in modiche quantità.
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però bisogna ammettere che è raro trovare questo approccio sereno con la solitudine.
per la maggior parte di noi è un vero e proprio dramma.
paradossalmente la solitudine è un male sociale.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
Landrew

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Q ha scritto: però bisogna ammettere che è raro trovare questo approccio sereno con la solitudine.
per la maggior parte di noi è un vero e proprio dramma.
paradossalmente la solitudine è un male sociale.
guardare anche solo per un attimo le cose e le persone da lontano a me ha sempre fatto bene, ovvio che se poi mi ritrovo da solo non per scelta mia lo vivo come un dramma, la mia non è mai stata una ricerca della solitudine per forza, sono un animale sociale come ho scritto sopra.
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kia
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Q ha scritto: per la maggior parte di noi è un vero e proprio dramma.
paradossalmente la solitudine è un male sociale.
concordo pienamente, per la maggior parte della gente la solitudine è un mostro che va combattutto/represso (tra queste persone sono compresa anch'io) quindi ammiro Ranca che riesce a star bene nella solitudine...
http://www.flickr.com/photos/kia_gibaud

hanno dovuto bendarmi perchè vedessi un po' meglio...hanno dovuto drogami per farmi rimanere sveglio...hanno dovuto sudare per prendermi le misure...ora mi vestono loro e io posso tornare a cucire (ministri)
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.ferro
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Credo che la solitudine sia un male sociale nel momento in cui si possa considerare "imposta".
Spesso ci si ritrova soli senza aver lavorato metodicamente per diventarlo, vuoi per fattori "esterni" vuoi per fattori "interni" ma ugualmente difficili da condizionare.
La solitudine, come male di vivere, tende a far affiorare in seguito un insieme di patologie tra il fastidioso e l'angosciante.

La solitudine, come scelta, penso sia, innanzitutto, opinabile, in secondo luogo puo' essere ristretta a determinati ambienti e sicuramente a precise frazioni temporali, difficilmente a tutta la sfera sociale/affettiva.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
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Vitellozzo
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A dire la verità Ranca non mi pare una persona sola.
Prof._Anteguerra

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infatti, miei giovani padawan, ci vuole cognizione.
le discussioni su questo forum sono sempre fra persone che utilizzano i termini in accezioni diverse.

ranca intende la solitudine in maniera diversa da vitellozzo che mi pare la consideri nella sua sfumatura patologica.
cheddiamine.
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Vitellozzo ha scritto: Io sono cresciuto come un misantropo, e decisamente non amo il mio prossimo. Tuttavia, a volte si ha bisogno dell'altro; il più delle volte, si cerca solo il compagno d'abbruttimenti.
Non ti amo, ma ti adoro, caro coNpagno di abbruttimenti.

Per natura sono nato solo, non c'erano gemelli con me che dividevano il mio spazio amniotico, inoltre sono certo che morirò solo insieme alle altre migliaia di persone che nel mondo, nel mio stesso istante, spegneranno la luce. La solitudine è contronatura esattamente come la ragione, non ho bisogno del branco per sentirmi umano. Io parlo con me stesso, mangio con me stesso, scopo con me stesso (troppe volte l'autoerotismo è stato deriso, derubato del significato ultimo dell'amarsi); la solitudine mi serve per capirmi, per concepire il limite oltre il quale non posso andare. Per meditare, per scavare dentro.

Solo i senz'anima si sentono soli nella solitudine.
Ultima modifica di Anonymous il 19/08/2006, 12:52, modificato 1 volta in totale.
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!
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marlenina
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La conquista più bella che si possa fare è penetrare il muro eretto dalla solitudine altrui. Ossia: il rendersi conto, da parte di se stessi e dell'altro, di aver eroso gli argini ed essere giunto al cuore, al nucleo di quella persona. E' una delle cose più belle che posso chiedere e che mi possa capitare.
L'altra faccia, però: ho paura del contrario. di lasciarmi erodere, di lasciar toccare l'interno. come molti, certo.
Solitudine è un concetto in unione con quello di comprensione; è in mancanza di quest'ultima che la persona avverte la solitudine. e allora ricerca la comprensione solo in se stessa, ossia, la comprensione di sé. è per questo che è così importante la solitudine; quotando però tutto quel che avete detto sulla solitudine subita piuttosto che portata agli estremi di tempo e di distacco.
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco