the prestige

[baol]

gran film!

appasionante-angosciante per 3 quarti, poi la svolta. che ti inchioda allo schermo

geniale

apparte il riferimento a tesla che non si capisce se è di çul° o c'è un riferimento voluto..

[Neuz]

Meraviglioso.
Ti incolla davvero allo schermo (o alla poltrona?).
Lo consiglio davvero!!!

Perchè baol parli di "riferimento"? In che senso? Mi sembra ovvio che sia più che voluta la presenza di un personaggio come Tesla (interpretato da nientepopòdimenoche: DAVID BOWIE!).

Concordo nel dire che è appassionante, angosciante ma anche commovente...
esci dalla sala con una sorta di magone dentro che è difficile capire da cosa sia esattamente scaturito.
Decisamente convincente e coinvolgente!

[baol]

Perchè baol parli di "riferimento"? In che senso? Mi sembra ovvio che sia più che voluta la presenza di un personaggio come Tesla (interpretato da nientepopòdimenoche: DAVID BOWIE!).

Spoiler:

dico: la parola per interpretare il diario criptato è "tesla"...che guarda caso è anche il tipo che riesce a costruire il marchingenio per "non mi ricordo il nome"....ma il fatto è che non lo aveva costruito per l'altro...assolutamente...

che botta di çul0 è che uno ti manda da un tizio che non dovrebbe essere in grado di fare una cosa e invece il tipo la fa?

[Neuz]

Ok, baol ho capito a cosa ti riferivi.

Poi comunque lui è David Bowie quindi può tutto.

Spoiler:

Guarda che Bouder aveva già usato una sottospecie di macchina di Tesla prima di rivelare la parola chiave.
Credo comunque che sia uno di quei film che bisogna vedere almeno 2 volte.

[Glenn Jacobs]

Grazie a questo film ho scoperto che razza di genio fosse Nikola Tesla...

[Glenn Jacobs]

Spoiler:

che botta di çul0 è che uno ti manda da un tizio che non dovrebbe essere in grado di fare una cosa e invece il tipo la fa?

Boder e Angier si erano incontrati ad una conferenza dove veniva presentato un macchinario di Tesla, quindi un nesso c'è

[Prostataingrossata]

Concordo con i primi dubbi di Baol, in effetti il film presenta numerosissime lacune narrative. Spesso e volentieri lo spettatore è costretto a raggiungere compromessi e a sorvolare su un intreccio poco chiaro che abusa della scusa della fantascienza. (Nikola Tesla è una figura quasi del tutto romanzata).
Il film non è altro che il solito prodotto hollywoodiano per un pubblico onnivoro, che spaventato da una fabula complessa non si fa troppe domande. L'idea è buona, ma in diversi punti sfugge al controllo degli sceneggiatori che mettono, palesemente dopo la stesura principale, pezze per giustificare scelte e risvolti della storia. Un grossolano punto interrogativo è stato già citato da Baol, ma se ne possono aggiungere altri. E' assodato che la clonazione da parte della macchina di Tesla produca un individuo con pari coscienza emotiva dell'originale (non viene esplicitato, ma ne siamo sicuri). Se nel primo tentativo di Danton il clone cerca di opporsi alla propria morte attraverso una revolverata, perché l'istinto di sopravvivenza non spinge anche gli altri cloni, coscienti dell'epilogo dello spettacolo, a ribellarsi? Ancora, perché alla fine, ferito a morte, il grande Danton sostiene di non sapere chi sarebbe stato l'originale  e chi il clone, drammatizzando la situazione, quando è chiarissimo che l'originale è colui che è dentro alla macchina, mentre il clone sarà sicuramente colui che comparirà al di fuori?
La pellicola è cosparsa di altre approssimazioni, ci fanno vedere come l'illusionista faccia sparire una colomba senza ucciderla, ma non ci spiega il trucco, risolvendo la scena con la semplice scusa della tecnologia, mostrandoci un marchingegno senza capo né coda (da notare che tutti i trucchi realmente fattibili erano stati fino a quel momento svelati, sottolineando infatti la differenza tra trucco e magia).
In definitiva non si può parlare di un bel film, se non ridimensionandolo a una gustosa, ma semplice, messa in scena che punta ad un pathos da fumetto piuttosto che ad un intreccio narrativo più consono ad un film.

[ilpoldo]

la gabbia che non uccide veniva "smontata" e nascosta dal meccanismo a molla che tneva sotto alla giacca.

la fotocopiatrice di tesla in effetti metteva fuori strada moltissimo. per un sacco ho pensato che uno dei due Angier fosse una fotocopia
a parte questo macroscopico problema per il resto ci piace... i personaggi non sono costruiti in maniera banale e l'intreccio (tanto perchè qualcuno menziona la fabula) è gestito in maniera veramente impeccabile.

[Prostataingrossata]

Comprensibile che il marchingegno nasconda la gabbia ma come? Marchingegno cosa vuol dire? Nasconde dove? Attraverso le maniche? Sulla destra? Sotto il bavero? Dio ha un ruolo in tutto ciò?
Credo che fosse una soluzione di comodo.
Impeccabile personalmente non mi sembra, non mi basta vedere trenta secondi di Tesla alla royal albert hall per giustificare la parola tesla come soluzione dell'enigma.
Se poi vogliamo parlare dei personaggi... personalmente mi hanno stufato questi eroi hollywoodiani che perdono di vista la realtà per inseguire patologicamente il loro sogno. Sono i migliori nel loro campo e sfidano se stessi con i loro occhi luccicanti e svaniti che sembrano guardare più in là degli altri. Poi l'eroe che deve sempre redimersi per l'errore commesso in gioventù quando la voglia prematura di andare oltre il lecito lo fa inginocchiare davanti alla vita... che palle. Un fast & furious di fine Ottocento.
Ah dimenticavo, agghiacciante la scena degli scagnozzi di Edison che raggiungono Colorado Springs in automobile ma forse ancora più agghiacciante la competizione tra Tesla e Edison (fast food, bibite al caramello, colossi dell'informatica, gli americani spronati dalla continua competizione devono schierarsi anche al cinema?)

P.s. La fabula può essere complessa indipendentemente dal suo intreccio.