è un cosa che urta. lacera i nervi e ti lascia senza fiato con le parole strozzate in gola.
gettare i rifiuti alla famigerata piattaforma della raccolta differenziata di via san rocco e vederli raccogliere appena appoggiati o tirati nel cassonetto (giusto il tempo di staccare la mano dall'oggetto).
tralasciando il perchè uno debba recuperare con un bastone con un gancio una caffettiera bottatta in cui il caffè non sale, una pentola bruciata e sverniciata e un ferro da stiro che non si scalda e perde acqua, ciò che lascia sgomenti è come questi personaggi (più di uno, e presenti come se timbrassero un cartellino) che passano il tempo ad attendere che uno butti qualcosa in un cassone per raccoglierlo girino indisturbati a compiere il loro "recupero" (fra l'altro automuniti tipo mercedes kompressor, cioè non delle vecchie che rugano nel bidone per trovare gli avanzi) chiacchierando amabilmente con i così solerti, professionali e specializzati addetti (i rudini), prontiquello sì a farti osservazione se butti un cartone in "carta e giornali" e non in "imballaggi di carta".
voglio dire, non è riciclo. è sottrazione di materiale devoluto a, si spera, opportuno smaltimento differenziato in quanto non utilizzabile/recuperabile da un normale privato. o la gente è stolta e getta cose ancora buone? o si è diffusa a mia insaputa la pratica di avere un forno/crogiuolo in garage?
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ho sofferto fisicamentejami ha scritto: 15/10/2017, 0:01 è un cosa che urta. lacera i nervi e ti lascia senza fiato con le parole strozzate in gola.
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Primo Moroni
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