Parlando con il caro JJSante ho capito che essere Re è una condizione mentale, nella quale si ha l'illusione (mai la certezza sia chiaro) di poter dominare le proprie torte mentali. Non essere succubi delle forze esterne che governano il mondo.
Questo stato mentale ovviamente è temporaneo, è molto simile all'abilità politica di Machiavelli, abilità che deve fare i conti sia con la condizioni esterne (che possono in un modo o nell'altro essere calcolate e previste) che con la fortuna (assolutamente non calcolabile).
Voi che dite? Credete nella capacità di domare gli eventi, oppure vi abbandonate al flusso casuale delle cose? Siete tolemaici o copernicani? Siete re o sudditi?
Essere Re
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Credo fermamente nella capacità di domare gli eventi.
Abbandonarsi incondizionatamente al flusso casuale delle cose sarebbe per me l'inizio della fine.
Sono suddito dell'analisi e dell'apparente distacco mentale dall'emotività superficiale esterna.
Quindi -teoricamente- sarei re, anche se sono poco convinto.
Non credo tanto alla fortuna quanto alla discriminante del Caso.
Quando il Caso supera la varianza dell'analisi, cerco di adeguarmi e di trovare una soluzione, studiando l'evento.
Teoricamente i problemi di qualsiasi natura ammettono una soluzione; prima o poi dovrei trovarla.
Sia Tolomeo che Copernico avevano torto.
Abbandonarsi incondizionatamente al flusso casuale delle cose sarebbe per me l'inizio della fine.
Sono suddito dell'analisi e dell'apparente distacco mentale dall'emotività superficiale esterna.
Quindi -teoricamente- sarei re, anche se sono poco convinto.
Non credo tanto alla fortuna quanto alla discriminante del Caso.
Quando il Caso supera la varianza dell'analisi, cerco di adeguarmi e di trovare una soluzione, studiando l'evento.
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un evento (come un onda) non potrà essere mai del tutto domo, ci sarà sempre una variabile impazzita che avrà la capacità di mandare a gambe all'aria anche il più "preparato" di noi. ma non è detto che debba accadere sempre e comunque.
Sono un reuccio, credo nel potere divinatorio della tennent's che mi fa compiere gesti eroici e spregiudicati, senza di essa sarei un normale suddito di tutti i miei limiti, un pippo senza arachidi non potrà mai essere superpippo.
anche se a volte lo stomaco ha la meglio sulla testa e allora anche senza additivi indosso una corona luccicante e un manto di ermellino, vado in giro posanto il mio scettro sulle spalle dei meritevoli nominandoli miei vassalli. poi la testa si riprende dal torpore e fa nuobamente di me un servo dellagleba.
Sono un reuccio, credo nel potere divinatorio della tennent's che mi fa compiere gesti eroici e spregiudicati, senza di essa sarei un normale suddito di tutti i miei limiti, un pippo senza arachidi non potrà mai essere superpippo.
anche se a volte lo stomaco ha la meglio sulla testa e allora anche senza additivi indosso una corona luccicante e un manto di ermellino, vado in giro posanto il mio scettro sulle spalle dei meritevoli nominandoli miei vassalli. poi la testa si riprende dal torpore e fa nuobamente di me un servo dellagleba.
E' questo il punto: non si può fare cose sbagliate, si può solo fare cose incompatibili.unanota ha scritto: Sia Tolomeo che Copernico avevano torto.
Ultima modifica di Prof._Anteguerra il 30/04/2006, 14:59, modificato 1 volta in totale.
dipende tutto da quello che intende uno per giusto o sbagliato...Prof. Anteguerra ha scritto: E' questo il punto: non si può fare cose sbagliate, si può solo fare cose incompatibili.
quel che è giusto per noi è sbagliato per qualcun'altro. poco ma sicuro.
solo un re di salomonica memoria troverebbe il bandolo di questa matassa.
Ho iniziato a postare col cronometro di fianco
[hr][/hr]
essere Re significa agire mettendo in conto le conseguenze delle proprie azioni e agire non secondo coscienza, ma SOLO perchè bisogna agire.
essere RE significa dirsi questa la devo fare epoi farla davver. con un tempo fra pensiero e azione inferiore al minuto.
Ultima modifica di Landrew il 30/04/2006, 15:27, modificato 1 volta in totale.
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Se essere Re è questo, io sono Imperatore. Gioco ininterrottamente una partita a scacchi con me stesso da 26 anni. Per fortuna nè io nè me stesso abbiamo ancora fatto scacco matto (dal persiano SHÂH MÂT, "il re è morto").Prof. Anteguerra ha scritto: essere Re è una condizione mentale, nella quale si ha l'illusione (mai la certezza sia chiaro) di poter dominare le proprie torte mentali.
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secondo me è impossibile domare gli eventi. una persona pùo senza dubbio ragionare, seguire una propria logica e teoria nel tentativo di prevedere un evento e quindi essere in grado di domarlo, ma la certezza assoluta che quell'evento vada solo a finire così o che noi ci comporteremo senza dubbio così non ci sarà mai...Prof. Anteguerra ha scritto:
Voi che dite? Credete nella capacità di domare gli eventi, oppure vi abbandonate al flusso casuale delle cose? Siete tolemaici o copernicani? Siete re o sudditi?
Quello che secondo me illude una persona di essere un re è proprio la sicurezza. Ma niente -o quasi- è sicuro, tutto aleatorio e l'unica cosa che può far diventare re è proprio la consapevolezza dell'imprevedibilità. ciò che ne segue è che solo una persona che riesce con una certa rapidità ad adattarsi alle situazioni può essere davvero re, o almeno ha la mentalità per esserlo.
tutto in un certo senso è casuale, ma per questo non ci si deve abbandonare al fato, ma piuttosto comprenderene la mutevolezza e agire di conseguenza.
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Personalmente assecondo il caos, perché il caos ha una sua logica ed una sua prevedibilità. Questo perché dopo ogni verwirrung sussegue sempre un ordnung.
Ma questo rimane il mio personalissimo punto di vista buddhista, nel quale non esistono né sudditi né re, ma solo esseri viventi (e farfalle che sbattendo le ali causano uragani in altri luoghi del pianeta).
Ma questo rimane il mio personalissimo punto di vista buddhista, nel quale non esistono né sudditi né re, ma solo esseri viventi (e farfalle che sbattendo le ali causano uragani in altri luoghi del pianeta).
Il fumo fa male, la segale cornuta no.donde ha scritto: Da chi prendete il fumo?
Ultima modifica di (A)narchiste il 30/04/2006, 16:07, modificato 1 volta in totale.
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!
Probabilmente sono cosi' fatalista che non mi faccio torte in assoluto.
Le cose succedono, indipendentemente dalle mie interazioni, quindi perche' sbattersi? Osservo cio' che mi circonda, vedo eventi che a volte mi rendono felice, altri che mi rendono triste, ci sono alcune cose in cui partecipo attivamente (musica, lavoro, famiglia) ma che non sono comunque fonte di torte mentali. Al posto delle torte mentali e delle preoccupazioni nella mia testa c'e' uno sconfinato spazio curato a mo' di giardino zen. Mi ci siedo in mezzo, stacco tutti i collegamenti con l'esterno e mi beo del mio essere Illuminato.
Le cose succedono, indipendentemente dalle mie interazioni, quindi perche' sbattersi? Osservo cio' che mi circonda, vedo eventi che a volte mi rendono felice, altri che mi rendono triste, ci sono alcune cose in cui partecipo attivamente (musica, lavoro, famiglia) ma che non sono comunque fonte di torte mentali. Al posto delle torte mentali e delle preoccupazioni nella mia testa c'e' uno sconfinato spazio curato a mo' di giardino zen. Mi ci siedo in mezzo, stacco tutti i collegamenti con l'esterno e mi beo del mio essere Illuminato.
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La vita, quindi l'essere vivi come partecipare alla stessa e non subirla, è fondamentalmente un continuo conflitto (già Eraclito diceva che la guerra è il padre di tutte le cose).
Nello specifico tra logos e caos, cioè una sfera di interazione personale sulla quale si ha un controllo, che risulta estremamente ridotta, è un mondo intero in cui un'azione difficilmente ritorna una reazione aspettata. Solo questo di per se porta a due comportamenti che si possono definire base : il fatalismo e la lotta senza possibilità di vittoria.
La seconda, a lungo andare, porta all'isolamento di un proprio microcosmo in cui, ovviamente, si è il re (chi può avere così poca autostima da essere al secondo posto anche in una propria fantasia?).
Nello specifico tra logos e caos, cioè una sfera di interazione personale sulla quale si ha un controllo, che risulta estremamente ridotta, è un mondo intero in cui un'azione difficilmente ritorna una reazione aspettata. Solo questo di per se porta a due comportamenti che si possono definire base : il fatalismo e la lotta senza possibilità di vittoria.
La seconda, a lungo andare, porta all'isolamento di un proprio microcosmo in cui, ovviamente, si è il re (chi può avere così poca autostima da essere al secondo posto anche in una propria fantasia?).
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
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.ferro ha scritto: La vita, quindi l'essere vivi come partecipare alla stessa e non subirla, è fondamentalmente un continuo conflitto.
Per essere pienamente Re, il soggetto dovrebbe non adattarsi all'elemento caotico, quanto piuttosto adattare l'evento a sè stesso. In caso contrario, risolverebbe il conflitto semplicemente con l'adattamento passivo, riducendo la possibilità di autodeterminazione. L'adattamento alla situazione imprevista, secondo me, deve essere esclusivamente dal punto di vista mentale: la chiamo "capacità d'analisi e discernimento", da cui scaturisce il pensiero attivo.ciacci ha scritto: [cut] ...consapevolezza dell'imprevedibilità. ciò che ne segue è che solo una persona che riesce con una certa rapidità ad adattarsi alle situazioni può essere davvero re, o almeno ha la mentalità per esserlo.
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non possiamo governare gli eventi
sono convinto che tutto sia scritto
tra le cose scritte però c'è anche il mio nome (il nostro) e c'è scritto che stiamo cambiando (non cambieremo), il mondo
ho l'illusione di poter dominare le mie seghe mentali, la mattina
forse sono un suddito pomeridiano, part-time!
sono convinto che tutto sia scritto
tra le cose scritte però c'è anche il mio nome (il nostro) e c'è scritto che stiamo cambiando (non cambieremo), il mondo
ho l'illusione di poter dominare le mie seghe mentali, la mattina
forse sono un suddito pomeridiano, part-time!
"I fatti?" proferì nuovamente. "Signor Franklin, prenda ancora un sorso di groge si riprenderà dalla debolezza di credere ai fatti! Gioco sleale, signore!"
(Wilkie Collins, La pietra di luna)
Pre-sabbatical time post:
(Wilkie Collins, La pietra di luna)
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20130909-20180919 sabbatical time
approvo...............Landrew Stardust ha scritto:
essere RE significa dirsi questa la devo fare epoi farla davver. con un tempo fra pensiero e azione inferiore al minuto.
Essere Re significa agire senza il timore dei giudizi altrui......... farlo perchè lo VUOI fare....TU e basta....non esiste nessun altro..........

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A me pare che essere Re sia tutto l'opposto.
Ovvero essere nella posizione in cui non si è in grado di riconoscere i propri errori perchè sovrani e abitanti di un mondo guidato dalle proprie regole.
Ovvero essere nella posizione in cui non si è in grado di riconoscere i propri errori perchè sovrani e abitanti di un mondo guidato dalle proprie regole.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
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sono assolutamente d'accordo.Prof. Anteguerra ha scritto: Essere Re significa riconoscere quando si ha torto.

.LonDoN CaLliNg.
Quello è essere Tiranni. Io parlo di essere Re Giusti e Virtuosi..ferro ha scritto: A me pare che essere Re sia tutto l'opposto.
Ovvero essere nella posizione in cui non si è in grado di riconoscere i propri errori perchè sovrani e abitanti di un mondo guidato dalle proprie regole.
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Perciò ragioniamo per assurdi. "Re giusto e virtuoso" è una contraddizione in termini, a meno che non venga distorto il significato di "giustizia" e "virtù" secondo gli usi e costumi del sovrano (come si è sempre fatto, dall'egitto alla sabauda marmaglia).Prof. Anteguerra ha scritto: Quello è essere Tiranni. Io parlo di essere Re Giusti e Virtuosi.
Ultima modifica di (A)narchiste il 02/05/2006, 13:24, modificato 1 volta in totale.
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!