Caso Englaro

[chiarezza]

è la stessa cosa per quanto riguarda il decidere sulla vita di qualcun altro.
in entrambi i casi, sono i parenti più stretti che, sicuramente assecondando i desideri di chi non può più esprimere le proprie volontà, prendono delle decisioni sulla vita di chi sta morendo.

Ti sfugge un "particolare": IL BAMBINO.

[currysauce]

beh non vedo cosa debba sfuggire.
il bambino avrà cmq una madre che ha avuto un figlio dall'uomo che ama.

quoto beby al 100 %. soprattutto sui maledetti patti lateranensi.

cloro al clero.

[Q]

sono d'accordo con viciousburger se il senso è che la chiesa non si fa i cazzi propri.
dopodiché ovviamente i casi sono molto diversi e magari ne potremmo parlare in un thread apposito.

[viciousburger]

il padre di quello in coma si è fatto rappresentante delle volontà di suo figlio.
ciò significa che in ogni caso il bambino che nascerà non sarà buttato in un cassonetto; sua (ipotetica) mamma ha 32 anni, non 75. questo significa che il (ipotetico) bambino avrà tutte le possibilità di crescere in una famiglia normale.

sono d'accordo con viciousburger se il senso è che la chiesa non si fa i cazzi propri.

è esattamente questo il senso.

[chiarezza]

Ho risposto qui

[Q]

Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l’etica naturale condanna?

Lettera di don Paolo Farinella al Card. Bagnasco, 31 maggio 2009

[Q]

Questa sera Beppino Englaro e il Dr. Riccio saranno all'hotel impero, in piazza della pace, per la presentazione del libro "La vita senza limiti".
Cremona, che città!