Ammaniti te lo sconsiglio. Ho letto "Ti prendo e ti porto via" e "Fango", li ho trovati banalissimi e noiosi.
Kappo, l'ultimo di Brizzi (in controtendenza rispetto alle sue ultime due uscite) è un libro che si legge volentieri. Niente di impegnativo, buono da portare con te se sei in ferie e hai voglia di un libro leggero. La stasi completa delle trame di "Razorama" e "Nessuno lo saprà" è rotta, e fin dalle prime pagine ti chiedi come andrà a finire. A me leggendolo è venuta vogila di fare trekking per davvero. Rilassante, da viaggio. Certo... il Chatwin che viene citato nelle prime pagine è altra cosa.
Adesso sto leggendo American Psycho di Bret Easton Ellis, poi mi aspetta Mattatoio n. 5di Kurt Vonnegut.
Ultima modifica di turk-182 il 10/08/2007, 17:00, modificato 1 volta in totale.
L'ho letto.... intendo "Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro" e anche se ammetto che all'inizio il metodo narrativo mi ha un po' spiazzato (il narratore si rivolge in seconda persona al protagonista), l'ho trovato godibile.
Ora ho sul comodino "Io putt@n@" di Isabel Pisano
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
No Turk....a me Ammaniti piace tanto! Ti prendo e ti porto via l'ho divorato e così sto facendo ora con Fango.
Anche Nel nome della madre di De Luca mi è piaciuto, ma credo che dovrò leggere anche altro per apprezzarlo meglio come scrittore.
...and if your doorbell rings and nobody's there,that was no Martian....it's Halloween.
Mioddio snorky....abbiamo gusti uguali su un paio di cosette mi sa...."Ti prendo e ti porto" via l'ho amato da morire. C'ero letteralmente dentro. Mi sembrava di viverlo per alcuni versi.
La tua casa segreta. Alla scoperta del mondo invisibile che ci circonda
di David Bodanis
In quarta di copertina promette: "non sarete più in grado di guardare la vostra casa con gli stessi occhi" ed in effetti è vero.
Si tratta del racconto di ciò che succede durante una giornata tipo all'interno di una casa guardando le cose da una dimensione spaventosamente più piccola rispetto a ciò a cui siamo abituati.
Non chiedetemi dove potete trovarlo perchè io l'ho comprato all'Iper quando c'era l'offerta dei libri a peso. Edito in collaborazione con la rivista Focus quando ancora c'erano le lire (probabilmente era un fondo di magazzino). Ai tempi della pubblicazione costava 15 €. L'ho portato via a 2,70 €
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
Probabilmente, ormai a livelli di classico.
La fine di un libro Tondelli è il vuoto lasciato da una tempesta che arriva istantanea e che, altrettanto istantaneamente, se ne va.
Lasciando lacrime e uno strano odore nell'aria.
il_fafao ha scritto: 27/09/2007, 14:42La fine di un libro Tondelli è il vuoto lasciato da una tempesta che arriva istantanea e che, altrettanto istantaneamente, se ne va.
L'hai scritto con le parole che non ho mai trovato.
La fine di un libro di Tondelli è sempre quello.
se fosse adottato come libro di testo obbligatorio dalla prima elementare alla quinta liceo ci sarebbero la metà delle guerre e dei conflitti.
"Ah che gioia, che emozione, risuscitare con questo libro l'immagine chiave della mia vita, riprendere dopo tanti anni l'idea di invocare la pace che aiuta le arti, la pace che aiuta l'amore, la pace che permette di sognare l futuro. [...] Se ho sbagliato perdonatemi: i sogni sono quasi sempre sbagliati, mi dicono. Eppure io non riesco a dimenticare la lezione forse più importante che mi ha dato il mio indimenticato maestro Ernest Heminguay: Ho fatto una pace separata.