Ma daiandy b ha scritto: non sono intelligentissimi,usano il dizionario prima di postare.

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Ma daiandy b ha scritto: non sono intelligentissimi,usano il dizionario prima di postare.
sì.Sdrof ha scritto: Anzichè i partitocrati, in parlamento preferiamo calciatori e presentatatori tv?
In virtù della deriva americanista che stiamo vivendo certo che sì. La mia proposta è questa, liberiamoci della democrazia, in un certo qual modo è meglio la dittatura, almeno se sei un dissidente la prigionìa e la morte hanno un senso. Qui invece ti ignorano e muori solo in un ospizio, deriso e considerato inutile.Sdrof ha scritto:Anzichè i partitocrati, in parlamento preferiamo calciatori e presentatatori tv?
Sdrof ha scritto:Anzichè i partitocrati, in parlamento preferiamo calciatori e presentatatori tv?
Notare:Daniele Luttazzi ha scritto:Il cosa e il come
Su Beppe Grillo ho tutta una serie di riserve che riguardano il cosa e il come. Spunti per una riflessione, niente di più: Grillo è ormai un tesoro nazionale come ( fatevi da soli il paragone: è la "democrazia dal basso" ) e a caval donato non si guarda in bocca. Certo non mi auguro che finisca come Benigni, a declamare Dante in braccio a Mastella. ( Il Benigni di vent'anni fa si sarebbe fatto prendere in braccio da Mastella solo per pisciargli addosso. E una volta l'ha fatto! Bei tempi. )
AVVERTENZA AI FIGLI DI BUONA DONNA
I figli di buona donna che allignano nei bassifondi della repubblica mediatica saranno tentati di strumentalizzare questo post ( " LUTTAZZI CONTRO GRILLO " ) per dare addosso in modo becero a Beppe, come hanno già fatto inventandosi l'insulto a Marco Biagi durante il V-day. L'alternativa è che me ne stia zitto per evitare l'ennesimo circo: ma dovete ammettere che il tema è troppo interessante; e tacere sarebbe, in fondo, come subire il ricatto dei figli di buona donna. Ho aspettato tre giorni, così almeno ho evitato il rendez-vous immediato. ( L'informazione all'italiana prevede infatti: giorno uno, la notizia; giorno due, la polemica; giorno tre, i commenti sulla polemica; giorno quattro: parlare d'altro. E invece eccomi qua. ) Se questa precauzione non dovesse bastare, vorrà dire che chi ne approfitterà finirà dritto dritto in uno speciale elenco dei bastardi che mi stanno sulle palle. ( Sul quaderno apposito ho già scritto " volume uno ". )
IL COSA
In soldoni, la proposta di legge per cui Grillo ha raccolto 300mila firme mi sembra che faccia acqua da tutte le parti.
Primo, perchè un parlamentare con più di due legislature è una persona la cui esperienza può fare del bene al Paese. Pensiamo a gente del calibro di Berlinguer o di Pertini ( talenti che non ci sono più, ma questo è un problema che non risolvi con una legge, ci vorrebbe il voodoo ). Grillo li manderebbe a casa dopo due legislature, in automatico. Perchè "i politici sono nostri dipendenti." Le accuse di populismo che gli vengono rivolte sono qui fondatissime, specie quando le rigetta usando non argomenti che entrino nel merito, ma lo sfottò, che è sempre reazionario. ( "Gli intellettuali con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra hanno evocato il qualunquismo, il populismo, la demagogia, uno con la barba ha anche citato, lui può farlo, Aristofane, per spiegare il V-day. " Non è "uno con la barba": è il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, filosofo, che ha espresso civilmente il suo parere contrario, argomentando. )
Due, perchè chi è condannato in primo e secondo grado non lo è ancora in modo definitivo. In Italia i gradi di giudizio sono tre. Il problema da risolvere è la lentezza della giustizia. I magistrati devono avere più mezzi, tutto qui. ( "Tutto qui" è ovviamente l'understatement del secolo. )
C, perchè poter esprimere la preferenza per il candidato ha dei pro e dei contro che si bilanciano ( come capita nel modo attuale ). In passato, ad esempio, poter esprimere la preferenza non ha impedito ai partiti di far eleggere chi volevano ( collegi preferenziali eccetera ) . Nè ha impedito alla gente di scegliere, col voto di preferenza, degli autentici filibustieri.
L'illusione alimentata da Grillo è che una legge possa risolvere la pochezza umana. Questa è demagogia.
Ma non è solo il cosa. E' soprattutto IL COME. Un esempio: dato che Di Pietro ha aderito alla sua iniziativa, Grillo ha detto:-Di Pietro è uno per bene.- Brrrr. Quindi chi non la pensa come Grillo non lo è? Populismo.
L'anno scorso, a Padova, gli "amici di Grillo" avevano riempito il palazzetto dove avrei fatto il mio monologo con volantini WANTED che mostravano la foto dei politici condannati. Li ho fatti togliere spiegandone la demagogia: gli amici di Grillo puri e buoni contro i nemici cattivi. Quando arriva Django?
Lenny Bruce sosteneva, a ragione, che chi fa satira non è migliore dei suoi bersagli. Se parli alla pancia, certo che riempi le piazze, ma non è "democrazia dal basso": al massimo è flash-mobbing.
AMBIGUITA'
Grillo si guarda bene dallo sciogliere la sua ambiguità di fondo: che non è quella di fare politica ( satira e teatro sono politici da sempre, anche se oggi c'è bisogno di scomodare Luciano Canfora per ricordarcelo ) ( -Canforaaaaa!- ), ma quella di ergersi a leader di un movimento politico volendo continuare a fare satira. E' un passo che Dario Fo non ha mai fatto. La satira è contro il potere. Contro ogni potere, anche quello della satira. La logica del potere è il numero. Uno smette di fare satira quando si fa forte del numero di chi lo segue. Grillo il problema manco se lo pone. ( La demagogia è naif. Lo sa bene Bossi, che ieri gli ha pure dato dell'esagerato: perchè una cosa sono i fucili, una cosa ben diversa è il vaffanculo. )
Scegli, Beppe! Magari nascesse ufficialmente il tuo partito! I tuoi spettacoli diventerebbero a tutti gli effetti dei comizi politici e nessuno dei tuoi fan dovrebbe più pagare il biglietto d'ingresso. Oooops!
- I partiti sono il cancro della democrazia.- dice Grillo, servendosi di una cavolata demagogica che era già classica all'epoca di Guglielmo Giannini. Come quell'altra, secondo cui " in Italia nulla è cambiato dall'8 settembre del 1943 ". Ma va' là!
Adesso Grillo esalta la democrazia di internet con la stessa foga con cui dieci anni fa sul palco spaccava un computer con una mazza per opporsi alla nuova schiavitù moderna inventata da Gates. La gente applaudiva estasiata allora, così come applaude estasiata ora. Si applaude l'enfasi.
Il marketing di Grillo ha successo perchè individua un bisogno profondo: quello dell'agire collettivo. Senza la dimensione collettiva, negata oggi dallo Stato e dal mercato, l'individuo resta indifeso, perde i suoi diritti, non può più essere rappresentato, viene manipolato. E' questo il grido disperato che nessuno ascolta. La soluzione ai problemi sociali, economici e culturali del nostro Paese può essere solo collettiva. A quel punto diventerebbe semplice, anche per Grillo, dire:- Non sono il vostro leader. Pensate col vostro cervello. Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo.-
By Daniele Luttazzi at 11 Set 2007 - 21:26
E già. Facile risposta.baol ha scritto: ci sono già
Sono d'accordissimo con la tua precisazione.Zuta ha scritto: Una cosetta da dire però ce l'ho. Il V-Day non dimostra che la gente con voglia di fare ci sarebbe. Dimostra, piuttosto, che la gente ha delle idee ma non la voglia di fare e si attiva solo per fare una firma... gratis. Anzi, dimostra che ha solo la voglia di fare una firma gratis quando anche le idee sono già pronte.
La spinta di base che i politici fanno schifo non è una gran novità nè una gran perla. Vera o no.
(Chiaramente non mi riferisco ai volontari dei banchetti, ma ai firmatari.)
Ti do assolutamente ragione.Sdrof ha scritto: siamo sicuri che le piazze piene, con gli uomini di spettacolo sul palco ad arringare (Bagio Antonacci?! Ligabue?!), i cliccatissimi filmati di youtube con le canzoncine orecchiabili sul V Day in sottofondo, i blog e la grande rete siano davvero occasione di democrazia o di partecipazione dal basso?
Siamo sicuri che la coptazione dei cittadini in tempo di elezioni, spinti a votare su cose che non conoscono dagli spot televisivi, sia poi tanto diversa dai manifestini con la facciotta di Beppe Grillo e la scritta "non ce la faccio più"?
Ben venga Beppe Grillo, i 300.000 e i suoi vaffanculo sul precariato, l'illegalità, l'ambiente, la partitocrazia, eccetera.
Ma non illudiamoci che questa sia democrazia informata e consapevole...
Questo è assolutamente vero.Ranca ha scritto: Dovrebbe però farti riflettere su una cosa: la gente comune non si riconosce più nella politica, il tanto caro concetto di "democrazia" è stato completamente spogliato di significato, la politica e' diventata una cosa a se' stante, non c'e' piu' partecipazione da parte dei cittadini "comuni", un governo vale l'altro, uno te lo mette nel çul0 senza avvertirti, l'altro, in campagna elettorale ti promette che mentre te lo mette nel çul0 magari ti fa una sega, ma la sostanza rimane quella!
Io non sarei così fiducioso nelle costituenti, specialmente se orchestrate mediante primarie. Tu hai votato alle scorse primarie? Se sì, sei per caso stato ricontattato o hai trovato esaustivi dati sulle votazioni? Attenzione a non farsi intrappolare da questi miraggi della partecipazione perché si rischia di rimanere inculati non una ma ben due volte.Sdrof ha scritto: Se i 400.000 che hanno votato sabato si informassero per bene su regolamenti, sistemi elettorali eccetera, si organizzassero, scegliessero tra di loro dei candidati e IN MASSA andassero a votare alle primarie del PD, forse non ci ritroveremmo un partito nuovo con esattamente le stesse facce e gli stessi equilibri di DS e Margherita. Sarebbe possibile farlo. Ma in buona parte quei 400.000 se ne staranno in casa, o andranno al mare.
Perchè avrebbero dovuto ricontattarmi? Ho votato e poi le percentuali sono state rese pubbliche.(A)narchiste ha scritto: Io non sarei così fiducioso nelle costituenti, specialmente se orchestrate mediante primarie. Tu hai votato alle scorse primarie? Se sì, sei per caso stato ricontattato o hai trovato esaustivi dati sulle votazioni? Attenzione a non farsi intrappolare da questi miraggi della partecipazione perché si rischia di rimanere inculati non una ma ben due volte.
cerchiamo di capire la differenza tra teoria e pratica:Sdrof ha scritto: vogliamo dirlo che anche i cittadini hanno la colpa di non capire granchè di politica, di interessarsi poco, leggere pochi giornali e pochi libri e sostanzialmente di non sapersi fare una opinione politica se non in base a slogan?
Questo non vuol dire affatto che i nostri politici siano dei pozzi di scienza o che cerchino di rendere più comprensibile la politica ai cittadini. Al contrario.
Ma la retorica del "popolo buono-istituzioni cattive" non funziona, secondo me.
Insomma, è nato prima l'uovo o la gallina? Della nascita della cosiddetta anti-politica è responsabile solo quella ristretta parte della società che appartiene alla classe politica o è responsabile l'intera società italiana, che in definitiva ha i politici che si merita? Che piuttosto che informarsi preferisce ascoltare le ricette precostituite di Grillo? Non dimentichiamo che negli anni '70 non erano mica tutti intellettuali, negli anni '70 c'erano ancora le grandi ideologie semplificatrici che permettevano meglio di adesso di decidere da che parte stare. E poi si aveva la pancia meno piena di adesso...
quel partito democratico sul quale ci sarebbe da puntare ti sembra abbia dato segno di trasparenza?Sdrof ha scritto: Esempio pratico?
Tra poco si voterà per la costituente del Partito Democratico. Un partito che non esiste ancora, non ha un regolamento, non ha una segreteria nè un segretario. Nulla è ancora deciso.
Se i 400.000 che hanno votato sabato si informassero per bene su regolamenti, sistemi elettorali eccetera, si organizzassero, scegliessero tra di loro dei candidati e IN MASSA andassero a votare alle primarie del PD, forse non ci ritroveremmo esattamente le stesse facce e gli stessi equilibri di DS e Margherita. Sarebbe possibile farlo. Ma in buona parte quei 400.000 se ne staranno in casa, o "andranno al mare".
E così, ci ritroveremo pari pari Binetti, Rutelli, Fassino, D'Alema eccetera.
20130909-20180919 sabbatical time